Due cose da fare subito

Non la facciamo semplice. Dallo sprofondo in cui siamo finiti non si esce con la bacchetta magica, e non siamo così sprovveduti da pensare che cambiando un paio di cose va tutto a posto e vinciamo il derby domenica. Così come non siamo ingenui al punto da non vedere che ormai non è più solo un problema tattico – bisognava metterci mano molto prima per far sì che rimanesse solo un problema tattico, quando c’erano solo gli scricchiolii ma i risultati ancora arrivavano – e che ancora a monte del problema tattico c’è il problema di una strategia di mercato sbagliata.

Però noi in questo momento abbiamo tutta la stanza a soqquadro, non c’è più niente che sia a posto e bisogna decidere da che cosa iniziare a riordinare le cose. E allora cominciamo da quello che si può fare subito.

Mettiamoci a tre in mezzo. Con Krunic, con Pobega, con Vranckx, scongelando Bakayoko che non va in Turchia e che ci resta sul groppone, con uno fuori ruolo adattato a centrocampo, con chiunque passi per strada ma mettiamoci a tre. Quattro attaccanti in questo momento non li reggiamo.

E togliamo Tatarusanu dalla porta che ormai non è più presentabile. Mettiamo questo colombiano che abbiamo preso finché non riusciamo a riavere il nostro titolare. Non ci interessa se è pronto o non è pronto: siamo in una situazione nella quale ogni volta che l’avversario tira verso la porta è gol. Vasquez ce le ha due braccia e due gambe? Se la risposta è sì, allora è pronto! Alla peggio prenderà gol anche lui ad ogni tiro che gli fanno, cioè restiamo come siamo ora ma almeno ci abbiamo provato.

Per noi si potevano fare già da una settimana, ma se non le fa di sua spontanea iniziativa nemmeno dopo la partita di ieri qualcuno deve andare a Milanello a fargliele fare.