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Non puoi essere sorpreso

La cosa più inquietante di tutti questi ultimi quattro giorni non è tanto il tipo di scelta che stavano facendo, forse stanno ancora facendo e magari alla fine faranno comunque.

Perché guardate: tu mi puoi anche dire che hai fatto tutte le tue valutazioni per mesi, hai analizzato tutto e per te quella è la scelta migliore, fregartene di quello che dice la piazza e andare dritto per la tua strada prendendoti tutte le responsabilità nel bene o nel male.

Ma quello che proprio non puoi dire è di essere sorpreso dalla reazione. Poi puoi decidere di ignorarla e hai tutto il diritto di farlo, ma non di cascare dal pero. Perché se caschi dal pero vuol dire che non hai capito niente del calcio europeo – che è tutto un altro sport rispetto al calcio americano soprattutto dal punto di vista dei rapporti con i tifosi -, non hai capito niente del calcio milanese, non hai capito niente di che cosa vuol dire essere al Milan e avere la responsabilità di scrivere qualche anno di storia del Milan.

Tu non puoi presentare ai tifosi del Milan, il giorno dopo aver visto i loro rivali cittadini vincere lo scudetto e candidarsi già seriamente per continuare a vincere anche l’anno prossimo (perché con la stessa fermezza con la quale abbiamo ripetuto per due anni interi che la classifica diceva che non c’era affatto tutta questa abissale differenza di cui si parlava al bar, oggi dobbiamo dire che, al momento, noi per la prossima stagione partiamo con 19 punti da recuperare e quindi abbiamo davanti una montagna da scalare) un nome che non sa di nulla, un allenatore che ha avuto una carriera con pochissime luci e tante ombre, che non è noto né per i successi ottenuti, né per le qualità di gioco, né tantomeno per la capacità di resistere alle pressioni, e poi sorprenderti se la prendono male.

Non hai capito né dove sei, né quali responsabilità hai, né che tipo di estate sarà la prossima a Milano se ti sorprende la reazione della piazza a un nome come quello di Lopetegui. Perché il problema non è Lopetegui, che personalmente non ci ha fatto niente e in questa storia ci è un po’ finito in mezzo: il problema è il profilo Lopetegui. Cioè, e in quello che abbiamo scritto ieri un po’ l’abbiamo fatto capire: non è che, una volta tolto di mezzo Lopetegui, con Gallardo, Galtier, Tedesco o tutta questa gente qui cambi qualcosa per il tifoso del Milan. Anche Fonseca, che ieri sembrava il nuovo nome in primo piano, sì è giusto un po’ meglio degli altri se non altro perché un paio d’anni in Italia li ha già fatti allenando la Roma (non con risultati esaltanti…) e ha una carriera un po’ più lineare degli altri, ma siamo sempre lontani dai profili che si aspettano i tifosi del Milan in questo momento.

Finché non si capisce che essere il proprietario del Milan – come esserlo della Juventus, dell’Inter, del Real Madrid, del Liverpool… – è un lavoro completamente diverso dall’essere il proprietario del Tolosa, non ne usciremo mai.

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