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Ve la diamo noi la short-list

Volete andare sul sicuro, ribaltare in cinque minuti l’umore di un ambiente depresso e tendente all’incazzoso, dare un segnale chiaro di ambizione lanciando esplicitamente il guanto di sfida all’Inter per la prossima stagione? Prendete Conte.

Volete il tecnico emergente pronto al salto in una grande squadra, che porti ad un livello successivo il progetto sportivo senza troppi scossoni inserendosi in linea di continuità tecnica con il lavoro fatto negli ultimi anni? Prendete Thiago Motta, ammesso e non concesso che sia ancora prendibile.

Volete a tutti i costi il nome internazionale? Continuiamo a pensare che sia un rischio in più non necessario, ma se proprio non ne potete fare a meno prendete Conceiçao: sa come si vince perché lo ha già fatto più volte e ha dimostrato sia le qualità caratteriali che le qualità tecniche adatte per sedersi su una panchina come quella del Milan in una stagione calda come sarà la prossima.

Fine della short-list. Almeno se dobbiamo – come dobbiamo, se no facciamo filosofia – restare a quelli avvicinabili, perché è inutile parlare di Klopp o persino di De Zerbi, del quale tanto non pagheremo mai i quindici milioni di clausola.

Tutti gli altri nomi circolati in queste settimane sono impresentabili.

Alcuni sono meno impresentabili di altri, è ovvio, quello di sabato vince la medaglia d’oro degli impresentabili e bisognerebbe fare l’alcool test a tutti quelli che hanno pensato e magari pensano ancora possa essere una buona idea, ma essere “un po’ meno impresentabile” di un altro non è comunque sufficiente a rendere un allenatore un buon candidato per la panchina del Milan.

La Milano del calcio (in generale, ma a noi interessa soprattutto la parte rossonera, lo capirete) non è la città adatta per per progetti sportivi di medio cabotaggio e scarsa ambizione, che tanto per essere chiari una volta per tutte è quella cosa che si dimostra giorno per giorno nei fatti e con le scelte e non solo con le dichiarazioni nelle interviste. L’idea di un Milan che punta a galleggiare accontentandosi dei ricavi della Champions in attesa degli eventi futuri non ci andava bene quando cercava di farlo – per altro senza riuscirci, visti i pessimi risultati ottenuti – l’ultimo Berlusconi che pure ci aveva regalato i vent’anni più belli della nostra vita da tifosi, figuratevi se può andarci bene con voi che siete appena arrivati e l’unica cosa che ci avete regalato finora è la peggior striscia negativa della nostra storia nei derby.

Speriamo che dalla sollevazione popolare di sabato il messaggio sia arrivato una volta per tutte. In caso contrario, non mancheranno altri promemoria…

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